mercoledì 26 ottobre 2016
Galleria: Le pietre di Urbs Salvia
GALLERY: Le pietre di Urbs Salvia: Set della foto di Urbs Salvia inserite in quest'album le foto scattate a Urbs Salvia. Ovviamente bisogna iscriversi a Flickr, fa...
sabato 22 ottobre 2016
TEMI E TRAME DELLA PROPAGANDA NELL'ETA' DI AUGUSTO
I valori di cui il regime si faceva portatore erano quelli del così detto mos maiorum, il costime degli antenati:
- la Pace
- la Pace
- la grandezza di Roma
- il valore dell'Agricoltura
- il recupero della Religione tradizionale.
Il recupero, formale, del mos maiorum era portato avanti in quattro ambiti:
- nelle leggi sulla morale, sul matrimonio, nella legislazione suntuaria,
- nell'architettura che celebrava, nel marmo dei monumenti, la gloria dello stato (Ara Pacis, Pantheon, Porticus Vipsania, Archi di Trionfo, ma anche le tante Porte Augustee che punteggiavano le strade da Fano al Limes, negli innumerevoli Templi di Apollo).
- nelle arti pittoriche e plastiche, si pensi agli affreschi celebrativi della pace nel Tempio di Urbs Salvia, e alla ritrattistica ufficiale, diffusa in tutte le città dell'impero.
- un ruolo determinante nel diffondere gli ideali della propaganda augustea lo ebbe la letteratura, la cui culla fu ilCircolo di Mecenate. Scrissero, nell'età di Augusto alcuni dei più grandi poeti e storici latini: Virgilio, Orazio, Properzio, Tibullo, Ovidio, Livio etc.. e tutti presto o tardi scrissero opere che piacevano al regime.
Urbs salvia from Michele Mazzieri
I valori di cui il regime si faceva portatore erano quelli del così detto mos maiorum, il costume degli antenati:
- la Pace
- la grandezza di Roma
- il valore dell'Agricoltura
- il recupero della Religione tradizionale.
Il recupero, formale, del mos maiorum era portato avanti in quattro ambiti:
- nelle leggi sulla morale, sul matrimonio, nella legislazione suntuaria,
- nell'architettura che celebrava, nel marmo dei monumenti, la gloria dello stato (Ara Pacis, Pantheon, Porticus Vipsania (vedi Tabula Peutingeriana), Archi di Trionfo, ma anche le tante Porte Augustee che punteggiavano le strade da Fano al Limes, negli innumerevoli Templi di Apollo).
- nelle arti pittoriche e plastiche, si pensi agli affreschi celebrativi della pace nel Tempio di Urbs Salvia, e alla ritrattistica ufficiale, diffusa in tutte le città dell'impero.
- un ruolo determinante nel diffondere gli ideali della propaganda augustea lo ebbe la letteratura, la cui culla fu il Circolo di Mecenate. Scrissero, nell'età di Augusto alcuni dei più grandi poeti e storici latini: Virgilio, Orazio, Properzio, Tibullo, Ovidio, Livio etc.. e tutti presto o tardi scrissero opere che piacevano al regime.
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mercoledì 13 aprile 2016
De rerum natura V: il progresso e l'origine del linguaggio
Lucrezio nega ogni sorta di creazione, di provvidenza e di beatitudine originaria e afferma che l'uomo si è affrancato dalla condizione di bisogno tramite la produzione di tecniche, che sono trasposizioni della natura.
Un dio o degli dei esistono, ma non crearono l'universo, tanto meno si occupano delle azioni degli uomini. Lucrezio afferma che i saperi razionali sulla natura ci mostrano un universo infinito formato da atomi che segue delle leggi naturali, indifferente verso i bisogni dell'uomo, che si può spiegare senza ricorrere alle divinità.
A scuola si sottolinea sempre come, per quanto riguarda l'indifferenza della Natura per l'uomo Leopardi nell'operetta "Dialogo di un Islandese con la Natura" scrive dei concetti simili a quelli del III libro del De rerum natura. Non è tuttavia certo che Leopardi conoscesse l'opera di Lucrezio
Il De rerum natura parla della nascita e dell'evoluzione dell'uomo (abbiamo detto che non è corretto parlare di progresso) nel V libro. Eccone alcuni passi scelti con traduzione a fronte
giovedì 3 marzo 2016
lunedì 8 febbraio 2016
lunedì 1 febbraio 2016
Terenzio: Taide e l'Eunuchus

L'Eunuchus venne rappresentata per la prima volta nel 161 a.C. e fu il più grande successo di Terenzio. Non a caso è questa la più "plautina" delle sue commedie. L'opera è frutto della contaminazione di due commedie di Menandro: l'Eunuchus e il Colax.
L'abbiamo scelta per via della protagonista: Taide è una cortigiana amata dal soldato Trasone e dal giovane Fedria. Trasone dona alla cortigiana una schiava di nome Panfila, di cui si innamora Chèrea (fratello di Fedria) che, travestito da eunuco, si incontra segretamente con lei. Trasone cerca poi di riprendersi Panfila, ma alla fine lei viene liberata scoprendo di essere cittadina ateniese. Potrà così avvenire il matrimonio tra lei e Chèrea, mentre Taide preferirà convivere con Fedria.
Taide è uno dei personaggi classici messi all'Inferno da Dante: è presente anche nel XVIII canto dell'Inferno della Divina Commedia. dove è così indicata da Virgilio:
« Appresso ciò lo duca "Fa che pinghe"
mi disse "il viso un poco più avante,
sì che la faccia ben con l'occhio attinghe
di quella sozza e scapigliata fante
che là si graffia con l'unghie merdose
e or s'accoscia, e ora è in piedi stante.
Taide è, la puttana che rispose
al drudo suo quando disse "Ho io grazie
grandi appo te?": "Anzi maravigliose!"
E quinci sian le nostre viste sazie". »
Ringrazia il blog della professoressa Orrù e stampa il testo della commedia L'eunuco
mi disse "il viso un poco più avante,
sì che la faccia ben con l'occhio attinghe
di quella sozza e scapigliata fante
che là si graffia con l'unghie merdose
e or s'accoscia, e ora è in piedi stante.
Taide è, la puttana che rispose
al drudo suo quando disse "Ho io grazie
grandi appo te?": "Anzi maravigliose!"
E quinci sian le nostre viste sazie". »
L'ultima parte è tratta proprio dall'Eunuchus. Infatti nella prima scena dell'atto III, il soldato Trasone chiede al mezzano Gnatone (per tramite del quale aveva inviato Panfilia a Taide) se questa gliene sia grata: "Magnas vero agere gratias Thais mihi?"; e Gnatone risponde affermativamente: "Ingentes". Dante conobbe il passo di Terenzio attraverso la citazione di Cicerone (Laelius de amicitia, 26) dove la battuta del dialogo è riferita come un esempio di adsentatio: "satis erat respondere "magnas", "ingentes", inquit: semper auget adsentator id, quod is cuius ad voluntatem dicitur, vult esse magnum". Nel contesto ciceroniano non risultavano chiaramente gli interlocutori delle due frasi citate ed era possibile equivocare, come Dante ha fatto, scambiando Thais per un vocativo e attribuendo alla ragazza la risposta.
Ringrazia il blog della professoressa Orrù e stampa il testo della commedia L'eunuco

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Terenzio
giovedì 14 gennaio 2016
Plauto e Terenzio, commedie on line
Trinummus
I Menecmi
Roberto Danese Prof. di Filologia Classica presso l'Università di Urbino (PU) presenta lo spettacolo "I Menecmi", ci racconta come è stato tradotto il testo teatrale in latino, e con quale tecnica gli studenti-attori hanno reso attuale la situazione creata da Plauto, all'oggi.
Miles Gloriosus (quasi) fedele
Aulularia Carnevale rinascimentale ferrarese
La suocera in fiorentino (testo in italiano)
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