Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno,
che cacciar de le Strofade i Troiani
con tristo annunzio di futuro danno.
Nella terrificante selva dei suicidi, dove le anime contorte di quanti si sono tolti la vita vengono gettate da Minosse e si trasformano in nere piante e in cespugli spinosi, Dante racconta che "le brutte Arpie lor nidi fanno,"
Dante raffigura nelle Arpie tutti i mali che imperversano nel mondo. Le anime suicide che espiano nei tronchi la loro colpa, recavano in loro il male umano ed è per questo che le Arpie si annidavano nei loro rami.
Sono le stesse arpie che scacciarono dalla loro isola delle Strofadi Enea con i suoi compagni, che imbruttarono le tavole preparate dai Troiani per il banchetto e che profetizzarono fame e pestilenza, quale punizione degli "Dei" per la loro malvagità.
Virgilio narra che Celeno predisse ai Troiani che una terribile fame li avrebbe in seguito tormentati.